È un appuntamento al quale ogni anno cerchiamo di non mancare. Nei giorni di Pasqua - nei quali cerchiamo una particolare vicinanza a Gesù e alla sua storia; e con lui parliamo delle cose più profonde che ci battono nel cuore, della vita e della morte, dell'angoscia e della speranza - ospitiamo in chiesa minore qualcosa che ha a che fare con l'arte. La fede e l'arte - ormai lo sappiamo per esperienza - con strumenti e intenzioni diversi si ritrovano sullo stesso cammino. Diciamo che entrambe vogliono guidare lo sguardo dell'uomo a scoprire la luce nascosta nella carne del mondo e della storia degli uomini. Certo, la fede intravede e attende la gloria, la resurrezione dei corpi. L'arte non ha questa pretesa; e tuttavia, nel cercare la bellezza del mondo, e dell'uomo, non si ferma all'armonia delle forme, ma cerca di cogliere l'espressione dei corpi, la loro forza di presenza, la loro speranza di trasfigurazione. Quando fede e arte sì incontrano, siamo aiutati a riconoscere quanto è bello essere uomini.
|
Quest'anno questo nostro piccolo appuntamento tra arte e fede è reso possibile da un regalo che ci fanno dei ragazzi speciali, con i loro disegni speciali. Uno di noi - Luca Santiago Mora - lavora con loro, su incarico dei servizi psichiatrici di Reggio Emilia, in un laboratorio dove, con l'aiuto di parole, filmati e disegni, si disegnano, si mimano, si parla di animali. Dentro una conversazione umana di rara intensità, si viaggia nel mondo umano degli animali: vedendo e immaginando in quel mondo le nostre paure e le nostre tenerezze. Questo incontro sorprendente ci ha fatto riscoprire - nascosto nell'inconscio della nostra fede - tutto un immaginario delle Sacre Scritture. Anch'esse parlano, incessantemente, di leoni, di lupi, di cani e di ogni sorta di bestie feroci. Tutte, però, annunciano l'attesa di un agnello, il cui sacrificio su un crudele, nuovo albero della vita, salverà l'uomo dalla sua violenza e dalla sua voracità. Un incontro così, negli abissi umani dove è passata - a Pasqua - la Divina Tenerezza, non ce l'aspettavamo. Grazie.
|