Don Sergio è stato un caro amico per ciascuno di noi, un amico buono. Le Piane hanno verso di lui una profonda gratitudine e riconoscono il suo impegno per l'ideazione e la costituzione dell'Associazione, la costanza del suo contributo di idee e stimoli, il suo rigoroso rispetto dell'autonomia dell'Associazione stessa. Conosciamo il suo amore per l'arte e per ciò che di bello fa l'uomo e ci piace qui ricordare le parole con cui don Sergio inizia il proprio ritratto di Rouault: “La passione per l'arte ci ha costantemente accompagnati nel nostro cammino di fede e ne ha affinata la nostra sensibilità cristiana per il volto di Gesù e per la scia che ha lasciato tra noi il suo passaggio. E per lo sguardo di pietà e di compassione per i poveri uomini, affaticati sotto il peso della vita.” Abbiamo pensato che offrire un concerto alla comunità parrocchiale potesse essere un modo bello per esprimere il nostro grazie e per cercare |
di colmare un po' il vuoto che la sua morte ha lasciato. E ci arrischiamo a pensare che la rilettura fatta da una big band “jazz” di un opera “classica” scritta per pianoforte solo possa aiutarci a gustare meglio alcune parole di Paolo che don Sergio amava: ”Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto.” I “Quadri di un'esposizione” sono stati composti da Modest Musorgskij, musicista russo che scriveva: “Voglio non solo conoscere il popolo, ma del tutto affratellarmi ad esso”. Don Sergio era riuscito a diventare nostro fratello anche grazie alla sua capacità di rileggere e reinterpretare quanto la vita ci offre tutti i giorni. Ci auguriamo che le suggestioni suscitate dall'ascolto di questo concerto possanoalleviare la tristezza che ancora ci accompagna. |