Il tempo scorre veloce. Ci sembra appena ieri, eppure dalla morte di don Sergio, avvenuta il 10 ottobre 2013, sono trascorsi già cinque anni: un tempo sufficiente per prendere quella distanza necessaria per intravedere la ricchezza e la preziosità del suo disegno teologico - pastorale e per sentire ancora viva, profonda e tenace la sua memoria. Sono tante, infatti, le sfumature che assume il suo ricordo per la comunità di Redona, per le altre comunità con le quali egli ha mantenuto relazioni, per la Chiesa tutta di Bergamo, per la sua famiglia, per le tante persone ed i tanti preti con i quali egli aveva contatti. Si mettono in gioco e si intrecciano dimensioni affettive e relazionali, memoria grata e nostalgia, necessità di studiare intuizioni ed approfondimenti, bisogno di scavare dentro suggestioni, idee e proposte pastorali. A distanza di anni si può incominciare, infatti, a misurare e ad apprezzare più distesamente il ricordo e l'opera di don Sergio. Per questo ci pare particolarmente interessante la presenza del Seminario di Bergamo nel ricordo che viviamo durante questo anno. Il Seminario è stato luogo nodale nell'esperienza e nella vita di don Sergio: lo ha accostato da giovane studente; in esso ha trascorso una parte del tempo della formazione; vi ha insegnato per anni; ne ha condiviso appassionatamente e drammaticamente le vicende, intrecciando con esso in maniera forte e talvolta sofferta la propria biografia. |
La riflessione che la Scuola di Teologia ed il Seminario stesso stanno conducendo scava dentro il pensiero e l'opera di don Sergio, fa acquistare rilevanza alla sua figura, mette in evidenza il contributo che egli ha dato ed ancora può dare all'edificazione di una Chiesa conciliare. Lo fa, certo, ancora in maniera parziale, ma in una modalità tale da consentirci di continuare nel lavoro che stiamo perseguendo di custodirne la memoria e di dare continuità in maniera libera e dinamica alla sua proposta e della sua opera. Vorremmo in questo modo ed attraverso gli altri momenti del ricordo dire anche la nostra gratitudine a don Sergio ed alle tante persone e comunità che ne custodiscono la memoria e la passione.
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