"Quelli che sono costituiti in autorità sopra gli altri, tanto si glorino del loro ufficio prelatizio come se fossero incaricati di lavare i piedi dei fratelli; e quanto più si turbano per esser tolto loro la carica che se fosse loro tolto il servizio di lavare i piedi, tanto più ammassano un tesoro fraudolento a pericolo delle loro anime".
(Ammonizioni 4,2)
"E in qualunque modo una persona pecchi, il servo di Dio che si lasciasse prendere dall'ira o dallo sdegno per questo, a meno che non lo faccia per carità, accumula per sè -come un tesoro - la colpa degli altri. Quel servo di Dio non si adira né si turba per alcunché, vive giustamente e senza nulla di proprio".
(Ammonizioni 11, 2-3)
"Sono pacifici quelli che di tutte le cose che sopportano in questo mondo, per amore del Signore nostro Gesù Cristo, conservano la pace nell'anima".
(Ammonizioni 15) |
Il turbamento, la collera,
la croce
Arriva per Francesco, e per il suo sogno di pace e fraternità, il momento della crisi. I frati incominciano a non essere d'accordo su come organizzare la fraternità sempre più numerosa. Alcuni tra i frati più influenti pensano che bisogna strutturare la fraternità sul modello degli antichi ordini monastici.
Francesco ha chiara la sensazione che la sua opera gli sfugge di mano, viene presa da altri e rischia di allontanarsi da ciò che il Signore gli ha ispirato. Sono i giorni del turbamento e della collera.
Nel fondo della prova si chiede cosa gli stia domandando il Signore. Quasi cieco e sofferente, si dimette da ministro generale e si ritira nella solitudine e nella contemplazione della Passione sul monte Alverna. Lì ha il dono delle stimmate. Egli è ormai un essere crocifisso. Ormai libero da ogni amor proprio, abbandonato in Dio, è nella pace; e un'onda immensa d'amore lo solleva e lo porta incontro agli uomini per cantare la lode e la pace che ha ricevuto in dono. |