HOME PAGE
HOME PAGE
Parrocchia di San Lorenzo Martire - via Leone XIII, 15 - quartiere di Redona (Bergamo)
- Home
- Contatti - info
 
Calendario
- Pastorale
- Mensile
 
Catechesi
- Catechesi adulti
 
Omelie
 
Contenuti CD
- Catechesi
 
Archivio
- Eventi
 
Donazioni
- Su conto corrente
 
Periodico mensile
- DVD raccolta annate 1981-2013
 
Collegamenti
22/12/13
III domenica di AVVENTO

INIZIO E LETTURE

OMELIA


Itinerario di Avvento 2013

I SACRAMENTI
L’umanità della liturgia

4
Corpo


Carissimi...
si è uomini nel corpo. Questa consapevolezza è alla base della nostra nostalgia della vita che ci scorre, e ci sfugge, tra le mani; segno della nostra gloria e nello stesso tempo della nostra fragilità. Eppure ci viene incontro un Dio che ama il corpo dell'uomo fino a farlo suo. Di lui ci restano diversi segni corporei: il corpo delle Scritture, la Chiesa, i sacramenti. Tutti sono esposti, come il nostro corpo, al peso della nostalgia e della fragilità. Tutti, al contempo, sono simboli di vita e di speranza. Ci vengono così suggeriti una via, uno stile e un esercizio per custodire la nostra fede nel Dio di Gesù: la via che è il Vangelo, lo stile della fraternità, l'esercizio della carità. È dunque l'umanità il criterio di verifica dell'autenticità del corpo nella vita del credente e nella sua esperienza di fede.

Corpo

Nella storia del cristianesimo il corpo è stato a lungo oggetto di diffidenza. La Chiesa ha fatto molta fatica a uscire dalla logica che separa l'anima e il corpo, salvando la prima e rigettando il secondo: sono stati introdotti sacramenti come il matrimonio e l'unzione degli infermi, si sono riscritti i rituali, in particolare quello delle esequie, c'è stato Concilio Vaticano II con la riforma liturgica. Eppure il corpo come lo intende la fede cristiana, continua a essere il vero sconosciuto: l'individualismo caratteristico della nostra società ci rende difficile apprezzare gli aspetti corporei della fede, come l'appartenenza a una comunità, l'essere Chiesa, la partecipazione ai sacramenti e costringe chi voglia esprimere in modo corporeo e comunitario la propria fede ad accettare di apparire un originale.

Eppure il cristianesimo è per eccellenza la religione del corpo. Lo è in virtù del mistero dell'Incarnazione e della centralità del Corpo di Cristo nella vita credente, lo è per il valore dato alla fraternità e alla comunione dal Vangelo di Gesù. Con noi il Signore ha condiviso la finitezza e la mortalità, tutta la nostra parabola di vita nella carne. Nello stesso tempo il corpo di Cristo è Risorto e da voce alla speranza e all'attesa di vita che salgono dal corpo di ogni uomo e da tutta la storia dell'umanità. Il corpo per i cristiani è in tensione perché esprime, nella propria fragilità e mortalità, un'apertura in speranza e in vocazione, allo Spirito e alla vita di Dio.

Il sacramento, espressione di fede cristiana fin dall'origine, nei segni del Battesimo e dell'Eucarestia, dice che l'altezza della fede non può fare a meno del corpo e del riferimento all'istituzione. I sacramenti sono affermazione di un amore per il corpo dell'uomo, per il corpo di Cristo, per il corpo che è la chiesa e per la fraternità di tutto il genere umano e la sua storia. È questa la via attraverso la quale "passa" la fede.