Vorremmo lavorare insieme lungo alcune serate di questo anno per dare continuità a ciò che abbiamo vissuto in assemblea, all’inizio dell’anno. Per cercare di far passare dentro le relazioni, dentro il nostro sentire personale e condiviso la consapevolezza e il gusto di sentirci e di ritrovarci comunità. Pensiamo possa essere significativo e bello riscoprirlo insieme, raccogliendo ciò che in questi anni si è modificato ed è cambiato nel mondo, nella società, nella cultura, in noi stessi, sul territorio, nella nostra comunità. Faremo questo mettendoci in gioco, cercando di condividere pensieri, sentimenti, vissuti. Ma cercando anche di riflettere seriamente su tutto questo; mettendolo in dialogo con le riflessioni antropologiche, pedagogiche, teologico-pastorali e spirituali.
Certo, lo sappiamo: alla radice del nostro stare insieme stanno la Parola ed il pane che spezziamo domenica per domenica; sta la carità che plasma i gesti ed i vissuti di ciascuno e di tutti; stanno – anche se ad un altro livello – le strutture comunitarie. Su questo, magari, ci fermeremo il prossimo anno, dal momento che vorremmo continuare il lavoro attuale per un biennio. Abbiamo la consapevolezza, però, che anche queste dimensioni fondamentali passano dentro i nostri vissuti e le nostre relazioni e si arricchiscono di essi, prendono in essi consistenza e concretezza, sono da essi colorati. Per di più ci sembra che l’attenzione ai vissuti ed alle relazioni conosca una sua reale urgenza attualmente. Non perché essi siano logori o fragili, ma perché hanno bisogno di trovare il modo di dirsi e di consegnarsi reciprocamente; perché attendono di trovare espressione.

In attesa di incontrarci
don Gianangelo e don Gabriele