Carissimi,
mentre abbiamo la sensazione che il matrimonio sia ormai in piena crisi in questa nostra società, e in special modo quello religioso, continuiamo a custodire l’appuntamento del percorso per le giovani coppie e i matrimoni dei nostri ragazzi tra i momenti più belli, veri e significativi della vita della comunità. Forse perché crediamo che la richiesta di celebrare il matrimonio sia una grande possibilità di ascoltare, di seminare e di proporre il Vangelo. Diverso sarebbe mettere al primo posto l’atteggiamento della “verifica” o “misura” della fede, oppure quello della gestione organizzativa e dell’adempimento burocratico.
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Alcune domande per riflettere
Perché sposarsi quando nulla dura per sempre? Non è più vantaggioso e prudente restare un po’ più liberi e semplicemente sforzarsi di volersi bene?
Purtroppo manca una celebrazione del matrimonio civile altrettanto bella e coinvolgente di quello religioso… questo non mette la Chiesa in una situazione di vantaggio strategico ma senza corrispondenza con la sensibilità di molte coppie?
Perché la chiesa pretende ancora di far frequentare i corsi per i fidanzati quando ormai il fidanzamento non è più la situazione più frequente di chi chiede il matrimonio?
Matrimonio unico, indissolubile, tra un uomo e una donna, aperto alla generazione dei figli: a qualcuno sembrano richieste discriminatorie in una condizione sociale ormai di grande pluralità delle sensibilità e delle scelte di vita attorno alla sessualità e alla famiglia. |