Introduzione alla Fede (1)
Carissimi,
vi scrivo per farvi sapere una cosa bella. In questo cammino di Avvento, ma anche nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, ci intratterremo, nelle Messe della domenica, sul tema della fede. Ne abbiamo bisogno tutti. E' un momento di grandi confusioni e incertezze. Non possiamo più fidarci solo di una "fede" consegnataci dalla tradizione: dobbiamo riscoprime la bellezza in un mondo che si è fatto complicato e diffidente nei confronti del nostro essere cristiani. E dobbiamo farlo in una maniera semplice e vera: vicina alla nostra umanità di ogni giorno. La fede è una realtà miracolosamente data in dote all'uomo: è una "cosa" umana. Senza sperimentare che è "nostra" e che riguarda la vita di ogni giorno, anche i grandi discorsi e le nostre cerimonie religiose ci passano sopra la testa. La fede è un tesoro dell'uomo. Un tesoro che Dio regala ad ogni uomo. Perché ciò che di straordinario Dio vuol fare con noi, lo fa nascere dentro di noi.
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Le radici umane della fede
In questi tempi difficili anche per la nostra fede e per la sua trasmissione proviamo a guardare nei vangeli a come fa Gesù a proporre il vangelo. Cosa ci insegna il comportamento di Gesù?
Primo: non c'è vita umana senza "fede", senza quell'atto elementare di fiducia necessario per poter vivere.
Questa fiducia è continuamente messa alla prova dai tanti ostacoli, delusioni e paure che la vita ci fa attraversare.
Il continuo passaggio dalla paura alla fede, dalla rinuncia al coraggio di vivere nessuno lo fa da solo. Tutti veniamo generati alla fiducia da altri che hanno il ruolo decisivo di "passatori".
Gesù è lo straordinario "passatore" che i vangeli ci presentano: la sua capacità di suscitare la fede nelle persone che incontra ne fa il testimone unico di un Dio che solo può autorizzare in verità la fede che la nostra vita è una promessa che sarà mantenuta. |